martedì 4 agosto 2020

COME TE LA PASSI? Adolescenti durante il lockdown

Come te la passi? (2)

Di Elisa Lupano

Un sondaggio tra i ragazzi che frequentano il doposcuola di un’associazione di Torino


A rafforzare questo pensiero sono le emozioni che i ragazzi dichiarano di provare in questo periodo: un quarto dichiara di sentirsi solo, pur avendo dichiarato in maggioranza di trascorrere la giornata con genitori e fratelli, e quasi la metà dice di annoiarsi, alcuni si sentono insofferenti. Non sono pochi quelli che esprimono paura per il contagio, e solo pochissimi si sentono liberi da impegni. Incrociando un po’ di dati, tra quelli che hanno descritto la loro giornata come disorganizzata, che va avanti come capita, tutti esprimono un senso di noia, solitudine e anche insofferenza, malinconia “per prima”, per la normalità di prima, e il desiderio di incontrare gli amici e i compagni di scuola.

 

Il desiderio più grande, infatti, al termine dell’isolamento, è quello di rivedere e riabbracciare gli amici. Anche se i ragazzi hanno dichiarato di trascorrere, in tempi normali, la maggior parte del tempo chattando con gli amici, la relazione virtuale non riesce a sostituire quella concreta e diretta, fatta di giochi e scherzi, fatta di litigate e riappacificazioni.

La domanda successiva chiedeva quale sarebbe stata la prima cosa che avrebbero fatto quando fosse finito l’isolamento, scrivendo liberamente le loro risposte. La maggioranza vorrebbe, come prima cosa rivedere gli amici, e “parlare tanto faccia a faccia”, e tra questi c’è chi esprime il desiderio di tornare a scuola e al doposcuola, rivedere tutti, compagni e professori e “magari fare una festa”.  Per qualcuno la prima cosa che faranno sarà giocare a calcio, o andare in piscina, fare comunque movimento. C’è chi esprime il desiderio di vedere i parenti, o tornare nel paese di origine, per salutare tutti. Un discreto numero esprime semplicemente il desiderio di uscire, per respirare l’aria, camminare un po’ tranquillo per la città, andare al parco.

L’ultima domanda chiedeva se avevano ancora qualcosa da aggiungere. Pochi aggiungono qualcosa, ribadendo il bisogno di tronare alla normalità e al doposcuola.

C’è anche chi fa qualche riflessione su tutto quello che è successo, e un pensiero sul futuro:

Non vedo l'ora che finisca tutto e penso che dopo tutto ciò non cambierà molto della nostra vita; si, ci ricorderemo che è successo ma le persone che questa pandemia non ha toccato non credo che ricorderanno a lungo”.

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